Pitture SICURE per l’ambiente, per chi le usa e per chi abita le nostre case.
Quello che devi sapere se acquisti un prodotto verniciante.
Esiste un piano d’azione previsto dalla Comunità Europea che mira a migliorare lo stato di salute dell’ambiente e dei cittadini, riducendo le emissioni e l’inquinamento e, allo stesso tempo, generando una nuova economia e nuovi posti di lavoro.
Pitture e salute indoor: guida ll'acquisto
Le aziende che producono pitture professionali di qualità lavorano in questa direzione, adottando soluzioni tecnologiche praticabili per ridurre l’impatto dei prodotti sull’ambiente e sulle persone.
Si tratta di pitture che escludono dalle formule sostanze pericolose come formaldeide, piombo, toluene; e producono con livelli di VOC di molto inferiori ai limiti accettati dalle direttive comunitarie europee ed in alcuni casi completamente esenti.
Ma cosa sono i VOC? In Sostanza una casa salubre si ottiene gestendo luce, aria, temperatura e umidità nelle giuste proporzioni ed evitando la contaminazione dell’ambiente interno con sostanze nocive. Queste sostanze sono chiamate VOC. Sono di diversa origine, naturale o antropica, e hanno effetti dannosi a seconda della loro concentrazione negli ambienti. Tra i più diffusi il limonene, il toulene e soprattutto la formaldeide. Per valutarne la presenza, si può fare riferimento alle etichette ecologiche: un sistema che garantisce che il prodotto sia ecologico in tutto il suo ciclo di vita -dalle materie prime allo smaltimento-.
Quando si acquista un prodotto verniciante o una pittura è sempre cosa buona accertarsi che esso sia provvista di queste etichette. Le etichette possono essere volontarie od obbligatorie. Le volontarie prevedono 3 tipi di marchi: di tipo I, certificato da parte esterna -pubblica o privata- che fissa i valori di soglia e i limiti di prestazione; di tipo II che è una semplice autodichiarazione del produttore; di tipo III, che è una dichiarazione ambientale affidata a un ente terzo. Oggi in Italia sono stati introdotti i CAM -criteri ambientali minimi- che però prendono in considerazione solo 15 sostanze, contro le oltre 200 previste dai regolamenti esteri.